Settimana corta scuola: come funziona?

Settimana corta scuola: come funziona?

Giugno 19, 2022 0 Di Arianna

La settimana corta a scuola è un orario scolastico basato su cinque giorni in classe anziché sei. Si tratta di un orario utilizzato per le scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado.

Più specificatamente, una scuola con settimana corta significa che adotta un orario scolastico in cui si prevede che gli studenti vadano a scuola dal lunedì al venerdì, piuttosto che dal lunedì al sabato. La mattinata del sabato, ovviamente, viene suddivisa nel corso dei cinque giorni infrasettimanali.

La decisione del tipo di orario da adottare viene presa all’interno del consiglio di istituto, insieme al voto delle famiglie. Viene proposto principalmente nelle grandi città, o comunque all’interno di classi dove più del 50% degli studenti hanno entrambi i genitori che lavorano dal lunedì al venerdì, con necessità di doposcuola.

Settimana corta scuola: i vantaggi

Si intende subito come il principale vantaggio dell’adozione di questo orario scolastico sia proprio quello di tenere a scuola gli studenti in orari lavorativi, per agevolare quelle famiglie dove entrambi i genitori lavorano, e laddove non vi sia alcun aiuto da parte di nonni e parenti.

Vi è, inoltre, un maggiore controllo sui ragazzi più grandi, i quali dovendo rimanere a scuola, vengono controllati direttamente dagli insegnanti.

Un ulteriore vantaggio è quello di avere una migliore organizzazione della scuola.

Anche per i ragazzi vi sarebbero dei vantaggi, i quali trarrebbero beneficio dal riposo di due giorni consecutivi, invece di uno solo.

Gli svantaggi

Tuttavia, l’adozione di questa tipo di orario, comporta anche diversi svantaggi.

I ragazzi, infatti, rimanendo a lezione dal lunedì al venerdì mattina e pomeriggio, avrebbero maggiore difficoltà a svolgere i compiti assegnati dai docenti, e a studiare per i test. Dovendo seguire le lezioni fino a tardo pomeriggio, infatti, i ragazzi dovrebbero svolgere i compiti la sera, rischiando di comprometterne l’esito. Anche i test ne risentirebbero, in quanto lo studio dovrebbe essere confinato al weekend, in quei due giorni che in realtà dovrebbero rappresentare una pausa dalla scuola. Anche la capacità di concentrazione ne risentirebbe, dopo una settimana piena i ragazzi avrebbero difficoltà a seguire le lezioni.

Lo stesso vale per i docenti, che, dovendo seguire le lezioni fino a tardo pomeriggio, dovrebbero gestire il collegio insegnanti la sera, o comunque il sabato mattina, con il rischio di non avere modo di organizzare la lezione della settimana.

Anche le famiglie con genitori non lavoratori potrebbero avere degli effetti negativi con questa pratica, così come i genitori lavoratori su turni comprensivi di sabati e domeniche. Questi, infatti, con l’adozione della settimana corta a scuola vedrebbero drasticamente ridotto il tempo a disposizione con i propri figli.