Difetti visivi: dalla miopia alla presbiopia, come intervenire con la chirurgia refrattiva?

Difetti visivi: dalla miopia alla presbiopia, come intervenire con la chirurgia refrattiva?

Dicembre 16, 2022 Off Di Claudio

La medicina ha fatto numerosi progressi nel corso degli ultimi decenni e ciò riguarda anche la chirurgia refrattiva, impiegata per la correzione dei difetti della vista: sono stati introdotti nuovi laser, tra cui quello a femtosecondi, preciso e rapido per eliminare il contatto diretto con la cornea, e tecniche innovative.

I disturbi visivi più diffusi nella popolazione sono diversi, ma al giorno d’oggi possono essere eliminati in via definitiva ricorrendo a interventi specifici.

A questo proposito, per scoprire come correggere miopia, astigmatismo, ipermetropia e presbiopia con la chirurgia refrattiva è possibile rivolgersi al Dott. Angelo Appiotti, che con un’esperienza di oltre 30 anni nel campo costituisce un vero e proprio punto di riferimento anche per sportivi professionisti.

Miopia e astigmatismo: caratteristiche e differenze

Il soggetto miope ha una corretta visione da vicino, ma sfocata da lontano: ciò deriva da un difetto, congenito od acquisito negli anni che porta la luce a non focalizzarsi sulla retina, come dovrebbe avvenire in un emmetrope (ovvero una persona che non presenti disturbi visivi), ma nella parte immediatamente anteriore.

Una miopia media tra le 3 e le 6 diottrie può essere corretta ad esempio con la tecnica PRK, per mezzo della quale il chirurgo prima effettua una piccola anestesia oculare con apposite gocce e poi provvede a rimuovere lo strato più superficiale della cornea. Interverrà quindi con un laser a eccimeri a modificarne la curvatura perché risulti corretta. Una lente di protezione sarà infine applicata per alcuni giorni, fino alla completa cicatrizzazione.

L’astigmatismo è un’ametropia che si caratterizza per la difficoltà di focalizzare correttamente sia i contorni degli oggetti vicini che di quelli più distanti. In questo caso, la superficie corneale si presenta di forma ovale (più o meno accentuata rispetto all’entità del difetto) rispetto alla rotondità di un occhio emmetrope miope o ipermtrope. Si può associare alla miopia, e diventare astigmatismo miopico, oppure all’ipermetropia, diventando perciò astigmatismo ipermetropico, oppure misto avendo una componente sia miopica che ipermetropica.

Oltre alla già citata PRK, in questi casi si può ricorrere anche alla FemtoLASIK, ove i laser impiegati sono due: quello a femtosecondi, che crea senza contatto il cosiddetto flap corneale, e quello a eccimeri, che corregge il difetto visivo. Il flap verrà poi riposizionato nella posizione originale e non si avrà bisogno di lenti a contatto protettive nel post-operatorio. In alternativa, vi è la tecnica di ultima generazione che è la ReLEx SMILE, ove l’unico laser usato è quello a femtosecondi che crea un lenticolo il quale, una volta rimosso, modifica la cornea e corregge il difetto rifrattivo.

Ipermetropia e presbiopia: quello che c’è da sapere

L’ipermetropia, si può correggere anche con queste tecniche a seconda della valutazione dello specialista. Tale difetto visivo si caratterizza, in particolar modo, per una visione sfocata da vicino, in quanto la luce si focalizza oltre la retina. In età giovanile, essa può anche passare inosservata, ma con il passare del tempo si potrebbe rivelare più evidente.

Laddove le tecniche citate non risultino idonee per il paziente perché inadatto a interventi con il laser, si può intervenire con la tecnica Facorefrattiva, a cui si può ricorrere anche nei casi di miopia. Di fatto, il cristallino viene rimosso e sostituito con uno artificiale ma altamente biocompatibile, così da scongiurare ogni possibilità di rigetto e risolvere la problematica.

Infine, ove la presbiopia procuri grave disagio al paziente, si può valutare con lo specialista la cosiddetta Monovisione, che rende un occhio adibito alla visione da lontano e l’altro a quella da vicino. In questo caso, occorre individuare innanzitutto l’occhio dominante ed eliminare un’eventuale miopia o astigmatismo, correggendo poi l’altro perché possa avere una visione ottimale degli oggetti in prossimità.