Fattura elettronica: come funziona, al via i controlli del Fisco

Fattura elettronica: come funziona, al via i controlli del Fisco

Gennaio 7, 2019 0 Di Serena

A seguito dell’obbligo di emissione della fattura elettronica sono partiti anche i relativi accertamenti da parte del Fisco al fine di poter appurare eventuali frodi soggette all’integrazione delle relative sanzioni amministrative. L’obbligo della fatturazione elettronica è scattato a tutti gli effetti il 1 Gennaio 2019, allargandosi alla platea dei soggetti privati titolari di Partita Iva con residenza in Italia, introdotta all’interno della nuova Finanziaria.

Fattura elettronica: la normativa

La fattura elettronica, integrata alla finanziaria 2019, siglata in B2B, è entrata a tutti gli effetti in vigore a partire da 1 Gennaio a riguardo dell’intera fatturazione BusinessToBusiness, ossia le fatture emesse tra imprese e professionisti residenti all’interno del territorio italiano, in riferimento ai documenti a valenza fiscale riferiti sia alla vendita di servizi che di prodotti.

Esonerati dall’obbligo della fatturazione elettronica privata risultano essere soltanto le realtà a basso fatturato avvalendosi del regime agevolato dettato dall’art. 27 comma 3 del Decreto Legge n. 98/11, oppure dal regime forfettario previsto dalla specifica Legge n. 190/14, contemplando tutte le fatture emesse fatta eccezione per la già versione elettronica in direzione del mese di luglio in direzione delle prestazioni rese da subappaltatori e subcontraenti sotto contratti stipulati con l’amministrazione pubblica da parte delle imprese partecipanti.

Esonerate dall’obbligo di fatturazione elettronica anche le realtà relative al tax free shopping a partire da Settembre 2018, mentre l’obbligo per le fatture di benzina o gasolio è slittato al 2019 sotto un’iniziale previsione ferma al 28 giugno 2018. In presenza della mancata osservazione delle scadenze scatteranno le sanzioni comprese all’interno dell’articolo 6 del Decreto Legislativo n. 417/97 comprese tra il 90% e il 180% dell’imposta relativa all’imponibile non documentato.

La fatturazione elettronica prevede la generazione di un file XML, eXtensible Markup Language, tramite il formato di FatturaPA sotto il vigore DM 55/2013 in direzione della pubblica amministrazione utilizzando lo specifico Sistema di Interscambio (SdI). Le imprese potranno avvalersi di un portale pubblico messo a disposizione dell’Agenzia delle Entrate grazie al quale indicare correttamente il ricevimento delle fatture, sotto un utilizzo del portale del tutto facoltativo.

Le aziende potranno quindi accedere al proprio ‘cassetto fiscale’ all’interno del quale reperire tutte le fatture elettroniche emesse e ricevute, sotto il calcolo da parte del SdI di un codice alfanumerico a caratterizzazione del documento, siglato hash, riportato nelle ricevute. In presenza di una fattura errata si dovrà segnalare il tutto presso il fornitore responsabile, mentre in presenza di errori di contenuti si dovrà ricorrere alle Note di Debito/Credito, calcolando a livello complessivo un risparmio economico tra le 7 e le 12 euro a fattura.