Le città italiane dove si ricercano di più le escort

Le città italiane dove si ricercano di più le escort

Settembre 24, 2020 0 Di Claudio

Il web ha rivoluzionato il settore della prostituzione, trasformando in modo radicale i meccanismi che da sempre hanno legato questa attività alla strada e alla malavita. Negli ultimi 10 anni la maggior parte delle prostitute ha iniziato a lavorare in casa, ricevendo clienti nelle abitazioni come escort oppure lavorando come cam girl a distanza.

Ad ogni modo il fenomeno interessa tutto il Paese, sebbene sia più marcato in alcune città italiane. Per scoprirlo basta dare un’occhiata alle ricerche web su Google, per individuare quali sono i luoghi in cui nel 2020 sono aumentate le ricerche di termini che includono la parola escort, incrociando i risultati con i dati forniti dai principali portali di annunci. Ecco qual è la situazione attuale.

Escort: dove sono in aumento le ricerche degli italiani?

Analizzando le ricerche effettuate su Google nell’ultimo anno, da settembre del 2019 allo stesso mese del 2020, emerge un quadro piuttosto variegato con alcune città in cui il trend è in netta crescita. Tra queste troviamo le ricerche effettuate per escort Cuneo, il cui incremento negli ultimi 12 mesi è stato del 42%, con aumenti significativi anche per Napoli (26%), Torino (+18%), Palermo (+15%), Roma e Milano (+10%).

Al contrario, in alcune città le ricerche hanno subito un deciso calo, mostrando un trend di forte decrescita negli ultimi 12 mesi, come Ancona (-18%), Firenze (-11%) e Bologna (-8%). Allo stesso modo è cambiata la presenza delle escort in molte località del nostro Paese, con un calo sensibile in alcune città dovuto al crollo della domanda, mentre in altri medi o grandi centri le sex worker professioniste sono aumentate.

Ad esempio, secondo le indicazioni dei siti web di annunci hanno subito un forte incremento del numero di escort presenti città come Roma, Firenze, Palermo e Genova, con una crescita dal 10% fino al 23% rispetto al 2019. Invece in altre città come Milano, Bologna, Venezia e Ancona si è registrata una diminuzione delle professioniste attive sul territorio, una situazione che ha portato alcune lavoratrici a luci rosse verso altre occupazioni in cui è possibile svolgere l’attività a distanza (cam girl, sugar baby, findom).

La crisi delle escort durante il lockdown

Nonostante possa sembrare strano parlare di crisi nel settore dei servizi a luci rosse, in realtà anche le escort hanno dovuto affrontare mesi difficili durante il lockdown e l’emergenza sanitaria. Da marzo a giugno il calo dei clienti è stato elevato, a causa dell’impossibilità di uscire di casa e recarsi presso le abitazioni delle sex worker, un aspetto che ha costretto molte lavoratrici a richiedere l’ausilio di 600 euro messo a disposizione dal governo.

Ovviamente la maggior parte delle escort non ha avuto grossi problemi a superare il periodo di quarantena, considerando che per una prestazione i clienti sono disposti a pagare cifre piuttosto alte, con un prezzo da 70 ad oltre 300 euro a seconda della richiesta e della durata dell’incontro. Ad ogni modo molti clienti fanno parte delle fasce più agiate della popolazione, sebbene la spesa media mensile si aggiri intorno ai 200 euro, un valore alla portata di molti uomini.

Dopo il calo del secondo trimestre, come mostrato anche dal crollo delle ricerche sul web, il settore sembra essersi ripreso ed è tornato quasi dovunque ai livelli pre-coronavirus, confermando come si tratti di un fenomeno estremamente comune in tutto il Paese, da Nord a Sud, dalle piccole città fino alle grandi metropoli. Tuttavia è innegabile l’aumento dei servizi da remoto, una tendenza in crescita accelerata dalla pandemia, con un numero sempre più elevato di ragazze che iniziano a lavorare come webcam girl.