Scialla: storia della parola, dialetto romano e significato

Scialla: storia della parola, dialetto romano e significato

Novembre 28, 2021 0 Di Arianna

Ultimamente la parola Scialla è entrata nell’uso quotidiano per dire a qualcuno di stare tranquillo. Viene usata soprattutto dai giovani su tutto il territorio italiano, anche se si tratta di un vocabolo appartenente al dialetto romano.

Scialla è un neologismo, entrato a far parte della lingua parlata solo in questi ultimi anni. Infatti, ha cominciato ad essere utilizzata solo in quest’ultimo secolo verso i primi anni del 2000. Nel 2011, però, con l’uscita del Film Scialla di Francesco Bruni nelle sale cinematografiche, il suo uso si è diffuso ampiamente nel territorio nazionale.

La parola, però, sembra avere radici più antiche, addirittura legate all’espressione Inshallah che significa “se Dio vorrà”.

Inoltre, la si può trovare in numerosi dialetti: un esempio è il verbo romano scialare, oppure la parola scialàse del dialetto genovese.

Storia e diffusione del neologismo

La parola viene pronunciata per la prima volta nel 2009 da Martina Stavolo nel programma Amici. L’espressione, però, con la scrittura Shalla la, la troviamo anche nella canzone Happy di Alexia. In quel caso fu utilizzata come espressione di felicità, piuttosto che come richiesta di mantenere la calma.

Il Film del 2011 “Scialla” di Francesco Bruni, continuò quello che la Stavolo aveva cominciato due anni prima. La parola cominciò a diffondersi nel linguaggio parlato di adolescenti e giovani adulti.

Nel film la parola era una vera e propria filosofia di vita, usata col significato di “stai sereno”. Viene utilizzato in ogni occasione che potrebbe creare ansia, da un ritardo a scuola, a piccole discussione con gli amici. Insomma, Scialla è un vero e proprio stile di vita.

Oggi viene utilizzata dalla fascia di età che comprende adolescenti e giovani adulti, e viene abbandonata dopo i trent’anni. Inoltre, viene utilizzata solo nella lingua parlata e in quella utilizzata nelle chat e messaggi.

Scialla nel romanesco e nei vari dialetti italiani

La parola può essere collegata al verbo “scialare” del dialetto romano. Questa parola è diffusa nel dialetto fin dal settecento, ma il suo significato era “divertirsi, e sperperare i soldi”. Insomma, rappresentava uno stile di vita frivolo, privo quindi di preoccupazioni.

Vi è poi un dato interessante che ha portato alla luce l’Accademia della Crusca: il termine scialare non appare soltanto nel romanesco, ma anche in altre zone del centro e del meridione.

Questo, infatti, compare nel leccese, e nell’area toscana che parte dalla provincia di Arezzo, Siena e Grosseto. In quest’ultimo caso, però, scialare ha il significato di ansimare, ed è spesso associato all’azione del cane per abbassare la propria temperatura corporea, oppure di ansimare per mantenere la calma.

Infine, il verbo lo si ritrova nel dialetto ligure sotto forma di Sciallàse, col significato di rallegrarsi, calmarsi.

Sembrerebbe che la parola “Scialla”, come la conosciamo oggi, ha subito diversi influssi, oltre a quello dei vari dialetti, anche l’influsso della parola araba Inshallah. Il risultato è uno slang giovanile che invita a prendere la vita alla leggera, a divertirsi, a mantenere il controllo e a calmarsi allo stesso tempo.