Spread Italia: a cosa si riferisce, come si calcola, andamento e previsioni

Spread Italia: a cosa si riferisce, come si calcola, andamento e previsioni

Maggio 7, 2021 0 Di Arianna

Lo spread è una terminologia usata nei giornali finanziari, come per esempio il Sole 24 Ore. Viene utilizzato sia nella finanza, che nella politica, oppure nei Telegiornali. In italiano è anche traducibile con il termine “differenziale”.

Che cos’è lo Spread

La terminologia spread, nota agli economisti al sorgere dell’ Euro, è diventata nota a tutti dopo la crisi del 2011, un termine che non è stato solo comune ai giornali finanziari, ma è stato reso pubblico attraverso ai normali quotidiani italiani e Tg nazionali e non.

Dopo l’impennata del 2011, l’Italia è diventata un indicatore molto seguito dalla unione Europea, infatti risaliva e ridiscendeva lo spread, fino al 2015 ridiscendere notevolmente.

Questo è un indicatore che indica l’andamento della stabilità economica. Lo Spread è la differenza tra due valori dello stesso tipo. L’aumento dello spread porta spiacevoli conseguenze per lo stato, come un aumento del debito pubblico, e quindi un aumento delle tasse, oltre che un aumento dei costi dei finanziamenti.

Come si calcola

Esso riguarda la differenza tra due titoli dello stesso tipo e durata. I titoli possono essere azioni, obbligazioni, titoli di stato. Generalmente, il confronto viene fatto tra uno stato campione e un’ altra nazione dell’Unione Europea.

Viene fatto l’esempio con la Germania, perché essa già dal periodo dell’euro (2001), viene considerata come la nazione più sicura per la sua solidità  economica e finanziaria. Quindi nello spread Italia vengono presi in esame di solito i BTP Italia e i BUND Tedeschi.

Lo spread si calcola prendendo ad esempio dei BTP italiani con rendimento 7% e lo si paragona a dei BUND tedeschi con rendimento 3%. Entrambi hanno la stessa, scadenza. Lo spread è dato dalla differenza matematica (7-3=4).Lo spread quindi sarà 4×100, diventando 400 punti base.

Se la differenza è notevole, significa che prestare soldi all’Italia è molto più rischioso, rispetto che prestarli alla Germania. Quando lo spread si alza, vuol dire che il rendimento del titolo di stato preso in considerazione è aumentato e quindi crescono i rischi di insolvenza di quel Paese, soprattutto nei confronti di quei obbligazionisti che hanno comprato i titoli di stato. Poiché maggiore sarà il rendimento, maggiore sarà il rischio che l’emittente non paghi le cedole e non rimborsi il capitale a scadenza.

Il governo nazionale per incentivare gli obbligazionisti ad acquistare i propri titoli pubblici dovrà a questo punto offrire cedole sempre più elevate, accrescendo però il DEFICIT STATALE.

Generalmente esistono delle agenzie di rating che tengono sotto controllo le nazioni a rischio: Standard & Poors, e gli studiosi economisti: J. P. Morgan e  l’azienda olandese ABN AMRO BANKING.

Attualmente con la crisi di governo avvenuta poco tempo fa, lo spread italiano è salito fino a 115 punti, ma già ora è in calo a 109 punti, penso che nonostante lo spread è altalenante e risenta degli eventi politici, non salirà più ai valori negativi dell’anno 2011.