Fu la prima donna manager in Italia: chi era Marisa Bellisario? Cosa fece?

Fu la prima donna manager in Italia: chi era Marisa Bellisario? Cosa fece?

Novembre 28, 2023 Off Di Claudia

In media, oggi in Italia un manager su tre è una donna, e una delle prime fu Marisa Bellisario, che iniziò negli anni Cinquanta a rinnovare le tecnologie della divisione elettronica dell’Olivetti, e fu la prima delle sue molte sfide. Ma cosa si sa delle vita dell’imprenditrice? Che cosa fece nel suo campo?

La sua vita

Maria Isabella Bellisario, nota come Marisa, è nata il 9 luglio 1935 a Ceva, in provincia di Cuneo, da padre pugliese e madre di origini ligure. Una volta terminati gli studi di ragioneria, si laureò nel 1959 in Economia e Commercio, presso l’Università degli Studi di Torino. Dopodiché, si trasferì a Milano, dove entrò nella divisione elettronica dell’Olivetti, come programmatrice sul main frame dell’Elea 9003, il primo computer progettato e prodotto in Italia, e lei si occupò di applicazioni commerciali.

Negli anni Sessanta e Settanta partecipò a varie fusioni, e nel 1969 sposò Lionello Cantoni, professore di informatico presso l’Università degli Studi di Torino e manager dell’Olivetti, dal quale non ebbe figli. Nel 1980, si iscrisse al Partito Socialista Italiano, e al suo interno diventò membra dell’Assemblea Nazionale. In quegli anni assunse la dirigenze della Italtel, una grande azienda sempre nel campo dell’elettromettanica, di cui elevò il fatturato. Nel 1986 ricevette il premio di Manager dell’anno. Si ammalò di tumore alle ossa e morì nel 1988,  a Torino, e venne in seguito sepolta a Ceva, dopo un funerale tenuto con cerimonia civile.

Un simbolo per le donne

Marisa dovette lottare parecchio come donna, per affermarsi nel suo campo, e nel 1984 entrò a far parte della Commissione Nazionale per la parità tra uomo e donna, e negli stessi anni pubblicò un documento che invitava allo studio e alla ricerca, considerando la tecnologia come migliore alleato. Per quanto riguarda la parità di genere, promesse varie iniziative per le donne che volevano affermarsi nel mondo del lavoro.

Lei credeva nella meritocrazia e nella gerarchia di merito, rimanendo sempre fiera della sua femminilità, tanto da venire apprezzata da vari amministratori delegati delle più grande compagnie internazionale. La sua più grande passione rimasero la natura e gli animali, tanto che prese una villa sulle colline torinesi, dove morì.

Nel 1989 venne intitolata a suo nome una Fondazione, nata sull’idea di Lella Golfo, con l’obbiettivo di sostenere le donne nella loro vita, sia persona che professionale, sensibilizzando anche l’opinione pubblica. La Fondazione consegna ogni anno anche il Premio Marisa Bellisario, assegnato a donne che si distinguono nelle loro professione, nelle varie categorie.