I buddhisti in Italia: quanti ce ne sono? Dove si trovano templi più grandi?

I buddhisti in Italia: quanti ce ne sono? Dove si trovano templi più grandi?

Settembre 27, 2023 Off Di Claudia

Il buddhismo è la terza religione più praticata in Italia, dopo il Cristianesimo e l’Islam. Secondo delle statistiche del Cesnur del 2021 sono circa 208000 i buddhisti italiani, a cui si aggiungono 124000 immigrati dall’Asia. Le più grandi associazioni buddhiste si sono riunite poi nell’Unione Buddhista Italia, nel 2000. Ma come si è inserita nel nostro paese? Quali sono i templi più noti?

La sua storia

In Italia, come il altri paesi di Europa, è nell’Ottocento che il Buddhismo comincia a prendere piede, sebbene alcuni fonti riportino che nell’antica Roma fosse praticato in maniera marginale. Inizialmente, veniva vista più come una corrente filosofica, ma dopo la fondazione della Società Teosofica, nel 1875, in Occidente cominciano le prime “conversioni”. Il primo monaco buddhista italiano fu, ufficialmente, Salvatore Cioffi, nel 1925, che passò la sua infanzia negli Stati Uniti e, dopo la sua conversione, visse in vari paesi dell’Asia.

Dopo la prima guerra mondiale, cominciarono a nascere sempre più comunità buddhiste, guidate da maestri orientali, ma le conversioni diventarono più frequenti negli Sessanta e Settanta, nell’ambito della Controcultura e grazie a testi come Siddharta di Herman Hesse.

Oggi i più importanti templi e centri di meditazione si trovano a Roma e in altre grandi città, ma sono sparsi per lo più in tutta la penisola. Nella capitale, e per la precisione nel quartiere Esquilino, vi è il Tempio Buddhista Cinese Putuoshan, consacrato in tempi recenti (nel 2005), mentre a Milano il più noto centro è il monastero Enso-ji Il Cerchio, di matrice zen, venne fondato dal maestro italiano Carlo Zendo Serra negli anni Ottanta.

I buddhisti italiani più famosi

Diverse celibrità italiane che si sono convertite al Buddhismo, e tra questi si può citare Marco Columbro, che in realtà non si è mai definito buddhista, ma un “libero ricercatore dello spirito”, e che ha cominciato a praticare la meditazione negli anni Novanta, grazie al lama Ganchen Rimpochen, con cui ha stretto una forte amicizia.

La pratica buddhista è stata utile anche all’attrice Vanessa Gravina, che ha dichiarato in un’intervista di aver trovato un po’ di pace in questa religione, dopo un periodo buio. Ad avvicinarla ad esso è stata una sua amica, e oggi, con regolarità, recita il Nam Myoho Renge Kyo, la preghiera universale dei buddhisti, e crede nella reincarnazione, anche se continua a seguire vicini i santi della chiesa, in particolare San Francesco.

Tra gli sportivi, invece, a praticarlo vi è Roberto Baggio, ed anch’egli, come la Gravino, vi si è avvicinato in un momento di depressione, e come l’attrice recita sempre il mantra appena citato.

Sabina Guzzanti, tra i buddhisti italiani, dichiara di aderire alla Soka Gakkai, una scuola laica giapponese, i cui insegnamenti si basano sul Sutra del Loto di Shakyamuni, e che i momenti più belli e importanti della sua vita sono legati al buddhismo.