Inventò la macchina a vapore: chi era James Watt? Quando la realizzò?

Inventò la macchina a vapore: chi era James Watt? Quando la realizzò?

Maggio 25, 2023 Off Di Claudia

La macchina a vapore rappresentò un’invenzione di svolta, non solo nel campo dei trasporti, ma anche in quello industriale, in quanto favoriva il trasporto delle materie prime. La sua ideazione si deve all’ingegnere scozzese James Watt, nel Settecento. Ma cosa si sa di questo inventore? Quando mise a punto tale invenzione?

La sua biografia

James Watt nacque il 19 gennaio 1736 a Greenock, in Scozia, da genitori presbiteriani. Suo padre era un armatore e sua madre proveniva da una distinta famiglia. Fu la madre a occuparsi per prima della sua istruzione, fino a che lui non frequentò la scuola di ingegneria della sua città, dimostrandosi portato per la matematica.

Frequento l’università a Londra e con il supporto dei suoi professori aprì un laboratorio di manifattura presso l’ateneo, in modo che potesse sostenere economicamente i genitori malati. Nel 1764 sviluppò un condensatore separato dal cilindro per la macchine a vapore di Newcomen, per evitarne le perdite e risparmiare energia. Quattro anni dopo, con il chimico John Roebuck, costruì un modello di macchina a vapore.

Si trasferì a Birmingham nel 1772 e tre anni più tardi provo a commercializzare la sua invenzione. Brevettò la sua macchina nel 1782, e sempre negli stessi anni introdusse il “cavallo a vapore”, un’unità di misura per comparare la potenze dei motori delle macchine. Nel 1785 fu invitati a far parte della Royal Society di Londra e la Società Lunare di Birmingham, ma da questa si ritirò nel 1800. Morì ad Handsworth nel 1819, e le sue spoglie riposano nel cimitero parrocchiale.

Le sue invenzioni

Per mantenere la velocità della macchina a vapore costante, Watt ideò una valvola di regolazione, che immetteva il vapore in modo alterno, alle due estremità del cilindro, azionando così il pistone nella corsa di andata e ritorno. Sempre per la macchina inventò anche un condensatore, che permetteva ai cilindri di restare più caldi, e un’indicatore per misurare la pressione del vapore durante il ciclo di lavoro del motore. Grazie alle modifiche di Watt, le macchine con sistemi a vapore diventarono più economiche e redditizie, in quanto prima erano poco usate perché consumavano troppo carbone.

Oggi l’unità di misura della potenza usato a livello internazionale, ossia watt, prende il nome proprio da lui, così come parte del nome della Heriot-Watt University di Edimburgo.